Albrecht Dürer e la nascita dell’acquerello botanico

Albrecht Dürer

Artista versatile e prolifico, Albrecht Dürer nasce nel 1471 a Norimberga, in Germania, uno dei maggiori centri artistici europei del Rinascimento. Dürer fu il primo artista non italiano ad applicare ai suoi dipinti idee filosofiche, mediche e teologiche contemporanee, anche in seguito ai suoi viaggi in Italia, uno nel 1494, e poi ancora dal 1505 al 1507.

Albrecht Dürer, Homo Universalis 

Albrecht Dürer fu un vero Homo Universalis, una sorta di Leonardo da Vinci nordico, e proprio come il genio italiano, eccelle in tutte le discipline, tra cui la pittura a olio e ad acquerello, il disegno e soprattutto l’incisione.

I temi delle sue opere spaziano da contenuti religiosi, ritratti, autoritratti, paesaggi e particolari naturalistici. Nel corso della sua vita si dedicò allo studio di temi scientifici, pubblicando trattati come i Quattro libri sulla misura (1525), il Trattato sulle fortificazioni (1527) e i Quattro libri sulle proporzioni umane (1528), per i quali realizzò delle illustrazioni. Egli riteneva che la geometria fosse essenziale per la produzione di opere d’arte armoniche e che quindi dovesse essere insegnata a tutti i giovani artisti.

La nascita dell’acquerello botanico

Oltre al suo interesse per l’Umanesimo e per la matematica, Dürer era attratto anche dal mondo naturale. Per questo realizzò studi estremamente dettagliati, nello stile che caratterizza la pittura del nord Europa, di elementi vegetali e animali.

Si può affermare che Dürer fu l’iniziatore dell’illustrazione botanica, uno dei più antichi generi dell’acquerello, e contribuì alla diffusione di questo medium.

Probabilmente l’artista si era ispirato agli erbari medievali redatti dai monaci, nei quali piante e foglie erano illustrate con disegni colorati ad acquerello.

Il leprotto

Albrecht Dürer

Uno dei primi acquerelli moderni in Europa si può considerare la sublime opera “il leprotto”, dipinto dall’artista tedesco nel 1502, e realizzato con acquerello e gouache.  Forse per la prima volta nella storia dell’arte un animale è il solo protagonista della scena. 

Le opere naturalistiche di Dürer sono notoriamente ricche di dettagli. La Giovane lepre, tuttavia, non è semplicemente uno studio scientifico di un animale. L’opera contiene una tensione innata, creata dal contrasto tra il soggetto e la sua rappresentazione: la lepre è un animale notoriamente irrequieto, che fugge quando si avvicina troppo. L’artista ha catturato la lepre in un fugace momento di immobilità. La leggera rotazione dell’orecchio e l’occhio che fissa lo spettatore, tuttavia, indicano che l’animale si è accorto di noi. Le zampe posteriori sono piegate, pronte a saltare.

La zolla

Albrecht Dürer

Segue “la grande zolla”, nel 1503, che ritrae un pezzo di prato con ciuffi d’erba e perfino dettagli delle radici. Realizzata con acquerello e gouache, la tavola illustra ogni filo d’erba con estrema precisione, lasciando tuttavia trasparire la vita. Viene quasi voglie di passarci le dita e possiamo quasi sentire il profumo della terra. E per tutta la sua delicatezza e il suo naturalismo, questa è chiaramente una dimostrazione di abilità tecnica e di sensibilità artistica di altissimo livello.

Scorri la galleria qui sotto per vedere altri acquerelli di Dürer.

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