Le tavolozze per l’acquerello: evitare gli sprechi di colore
Uno dei miei accessori preferiti per l’acquerello sono le tavolozze. Con il passare del tempo ho cominciato ad accumularne parecchie: piatti in ceramica, astucci di plastica e metallo, vaschette, vasetti, e chi più ne ha più ne metta.
Il risultato è stato che ad ogni nuovo progetto ero costretta a rimuovere i colori avanzati, in estenuanti sessioni di pulizia e tentativi di recupero. A un certo punto ho realizzato che lo spreco di colore era enorme, cosi mi sono decisa a riorganizzare la gestione di colori e tavolozze in modo più razionale. Più avanti vi spiego come mi sono attrezzata, ma prima vediamo una panoramica sui vari tipi di tavolozze per l’acquerello.
Le tavolozze per acquerello
In commercio esistono numerosi tipi di tavolozze per acquerello. Le più economiche sono senza dubbio quelle in plastica. Io ho cominciato con quella a forma di fiore, dotata di sei coppette abbastanza capienti, più una centrale. Molto carina da vedere, ma poco pratica, perché non si riesce a mescolare i colori tra loro. Poi esistono vari astucci che si compongono di una parte con vaschette per contenere i colori, e di un coperchio che funge da vassoio. Alcuni modelli hanno anche un vassoio aggiuntivo. L’astuccio in plastica è molto pratico, leggero, soprattutto se si deve trasportare e per dipingere all’aperto
Tuttavia, io non uso mai le tavolozze in plastica, per svariati motivi. Innanzitutto, quando cerco di preparare il colore sulla plastica, si formano delle gocce, come se il colore non riuscisse ad amalgamarsi, ed è molto difficile espanderlo per vederlo in trasparenza. Un altro inconveniente della tavolozza in plastica è che la superficie si macchia, e questo non permette di vedere bene il colore che stiamo preparando. Un possibile rimedio è quello di usare una carta vetrata molto fine, che da un lato asporta le macchie, e dall’altro ci aiuta a diluire meglio il colore.
Poi ci sono gli astucci in metallo smaltato, dotati di un anello sul retro, per poterli tenere agilmente in mano quando si dipinge en plein air. All’interno si possono inserire i godet e i semi godet, e sono dotati di scomparti sul coperchio e sulla linguetta per preparare i colori.
Ma la diluizione risulta ancora più problematica che con la plastica. Il colore si raggruma in tante piccole pozze, e usando la carta vetrata si toglie lo smalto.
Passiamo alle tavolozze in ceramica, in assoluto le migliori. È vero, sono pesanti quindi difficili da trasportare, ma hanno tantissimi vantaggi: si puliscono perfettamente, il bianco ceramico è perfetto per vedere bene i pigmenti, e i colori non si raggrumano. Esistono diversi tipi, dalla forma a fiore ai set di piattini impilabili, dalla forma a ruota con piccole vaschette a quelle rettangolari a scomparti. Io ne ho parecchie, ma uso quasi sempre dei semplici piatti in ceramica bianca a fondo piano, perché mi offre tanto spazio per diluire il colore e creare mescolanze. E costano davvero pochissimo!
Come organizzarsi per evitare gli sprechi
Ora vi racconto come mi sono organizzata per evitare gli sprechi di colore.
Fino a un paio di anni fa avevo pochi colori, quasi tutti in tubetto. Come tavolozza usavo un piatto in ceramica nel quale disponevo tutti i colori intorno al bordo. Ma con il tempo ho cominciato ad acquistare altri colori, e sono cominciati i problemi, e lo speco.
Con i colori in tubetto, infatti, non riuscivo a calcolare la giusta quantità, e mi ritrovavo la tavolozza ingombra di grumi di colore, che si possono riattivare con un po d’acqua, ma che se non mi servivano in un progetto mi ostacolavano nella preparazione dei colori. Di conseguenza, ogni volta che iniziavo un nuovo dipinto, dovevo eliminare alcuni colori.
Così ho preso la decisione di metterli tutti in godet e semi godet, in modo da dosare meglio la quantità che mi serve. Ho acquistato i godet sciolti che mi mancavano e un paio di astucci in metallo smaltato per inserirli. Ho poi diviso i colori in gruppi: un astuccio con i rosa e i viola, uno con le terre e i grigi, uno con i colori super granulati e uno grande con i restanti colori.
Per ogni tavolozza ho creato dei cartoncini per annotare ogni colore nella giusta posizione.
Inumidisco con una pipetta i godet una decina di minuti prima di cominciare, prelevo solo la quantità che mi serve, e quando ho finito non ho montagnole di colore sulla palette, ma solo un velo leggero che si lava facilmente. E finalmente, ho chiuso con lo spreco di colore.
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